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La tracciabilità del preparato nelle Norme di Buona Preparazione
La tracciabilità del preparato nelle Norme di Buona Preparazione (Dott. Luca Giannotti)
Norme di Buona Preparazione (N.B.P.): perché?
Con la pubblicazione della Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana XI edizione (2002) è stato quasi completamente rivalutato il capitolo relativo alle Norme di Buona Preparazione.
Queste ultime si prefiggono come scopo quello di dare norme sulla buona preparazione dei medicinali in farmacia, per garantire la qualità come supporto imprescindibile all’efficacia ed alla sicurezza del medicinale.
Le norme si applicano alle preparazioni, magistrali od officinali, eseguite in farmacia, sia essa aperta al pubblico che ospedaliera.
La buona pratica di preparazione dei medicinali in farmacia è basata sui seguenti principi generali:
· adeguatezza delle risorse strutturali, strumentali, umane, organizzative e gestionali alla tipologia e al carico di lavoro svolto dalla farmacia;
· identificazione delle responsabilità;
· qualità delle materie prime;
· controllo costante e documentato sulle fasi di lavoro;
· manutenzione, calibrazione ed implemento della strumentazione;
· aggiornamento continuo e specifico del personale.
Sebbene sia le N.B.P.1 che il D.M. 18.11.20032 forniscano indicazioni3 accurate su tutti gli aspetti del laboratorio galenico – come della preparazione – , di seguito ho preso quale riferimento le norme relative all’etichettatura del prodotto finale.
Da essa, mi pare infatti possibile, procedere alla tracciabilità del preparato.
Quest’ultimo è un requisito indispensabile e consiste nell’essere in grado, in qualunque momento, di risalire alle materie prime impiegate, alla certificazione della loro qualità, al fornitore e/o produttore e, più in generale, ricostruendo tutto ciò che riguarda la storia tecnica dell’allestimento.
Etichettatura
Il farmacista deve preparare l’etichetta indicandovi:
a) il numero progressivo della preparazione (che corrisponde a quello apposto sulla ricetta o foglio di lavorazione);
b) il nome del medico (non obbligatorio nel caso di preparazione officinale);
c) il nome del paziente se previsto (non obbligatorio nel caso di preparazione officinale);
d) la data di preparazione;
e) la composizione quali-quantitativa della preparazione (inclusi gli eccipienti eventualmente aggiunti per scopi tecnici);
f) la data limite di utilizzazione4;
g) il prezzo praticato (anche in voce unica, solo nel caso di preparazione officinale);
h) le avvertenze d’uso (oltre a quelle di rito, è opportuno che il farmacista indichi in etichetta, quanto ritiene necessario al corretto impiego della preparazione da parte del paziente);
i) le precauzioni.
Nell’ipotesi di mancanza di spazio sull’etichetta, il farmacista può apporre le «avvertenze d’uso» e le «precauzioni» su una seconda etichetta oppure allegarle alla preparazione su un foglio a parte.