il futuro della galenica in un click

Pharmacy Compounding Accreditation Board (PCAB): un modello da importare

11.05.2012 08:32

 

  UN MODELLO DA IMPORTARE
 
 
Se prendiamo a riferimento la situazione economica mondiale e, se consideriamo che gran parte di essa deriva proprio dagli Stati Uniti, non ci aspetteremmo mai di trovare un notevole interesse per la Galenica negli USA, ad alti livelli di professionalità.
Non possiamo quindi che imparare da un modello che da loro è già attivo da diversi anni, e davvero funzionale per garantire la qualità e la sicurezza del medicamento preparato in farmacia. 
Si tratta proprio del Pharmacy Compounding Accreditation Board (PCAB).
 
Questo gruppo nasce dall’iniziativa privata, al fine di fornire gli standards qualitativi delle preparazioni eseguite. Le farmacie interessate partecipano quindi ad un programma di accreditamento volontario. Attraverso esso sono stabiliti i requisiti, raggruppati i criteri e validati i processi per garantire un marchio che identifica quella farmacia - ed ovviamente i professionisti che in essa operano – come “abilitata” all’esercizio della preparazione farmaceutica.
 
Già a questo punto, molti Colleghi, sicuramente staranno gridando “allo scandalo”!
Ma come, qualcuno potrebbe obiettare: “Una volta ottenuta l'autorizzazione all'apertura di una farmacia, il farmacista è legittimato ad allestire preparazioni estemporanee, classicamente note come “galenici magistrali” e “galenici officinali”, i cosiddetti “multipli” e da sempre tutte le Farmacie devono essere considerate uguali!
 
Come mai allora solo un 20% delle farmacie (esagerando) esegue preparazioni galeniche?!? Quante farmacie lasciano adeguato spazio ad un laboratorio galenico attrezzato in maniera opportuna, piuttosto che dedicargli il piccolo angolo di un bancone, magari condiviso con fatture ed altre scartoffie?!?
 
Il Decreto del 18 Novembre 2003 – da molti valutato come la “salvezza” dal pesante macigno delle Norme di Buona Preparazione – in gran parte rende “lecite”, paradossalmente, situazioni di questo tipo. Pensate, ad esempio, quando all’articolo 4 commi 2 e 3 riporta: “L'area destinata alla preparazione deve essere separata od anche può essere un’area di lavoro non separata o non separabile da altro locale della farmacia. Nell’area di lavoro non separata o non separabile da altro locale della farmacia, le preparazioni devono essere effettuate durante l'orario di chiusura, fatti salvi i casi di urgenza nei quali l’attività di preparazione dei medicinali può avvenire durante l’apertura della farmacia. In tali ipotesi l’accesso alla zona di lavoro deve essere controllato e riservato al personale addetto al compito di preparazione dei medicinali.”
 

Può una norma di questo tipo tutelare la qualità, la sicurezza, l’efficacia della preparazione allestita in Farmacia?

 
Noi, in tutta sincerità, puntiamo ad un indispensabile ammodernamento del sistema Farmacia che investa anche – e diremmo soprattutto – l’arte della preparazione galenica.
 
Non è possibile continuare a rimanere degli “anacronistici alchimisti” che agli occhi della gente sono una via di mezzo fra un farmacista ed uno stregone.

Il concetto dell’accreditamento attraverso il PCAB rappresenta davvero una svolta per garantire al paziente di potersi rivolgere ad una farmacia, in grado di allestire una preparazione galenica con degli standards di grado elevato, volti a garantire la qualità e l’efficacia della stessa.

 
Un’altra domanda: “Tutte le farmacie sono in grado di preparare le varie forme farmaceutiche allestibili?”
 
Immaginate che questo sistema divide le farmacie, a seconda della tipologia di preparazioni che effettuano, in quattro livelli:
 
1. Basic non-sterile (Livello base non sterile);
2. Complex non-sterile (Livello complesso non sterile);
3. Low and medium sterile (Livello basso e medio sterile);
4. High sterile (Livello altamente sterile).
 
Vengono inoltre catalogate in base al numero medio giornaliero di preparazioni allestite.
 
Il Pharmacy Compounding Accreditation Board non termina con la fase di accreditamento, ma sottopone la farmacia interessata ad una verifica periodica annuale che garantisce la persistenza dei requisiti o valuta tutte le variazioni intercorse; come pure accredita, certificando, i cambi di livello.
 
Anche la preparazione galenica non può e non deve fermarsi nel suo processo di innovazione. Non aspettiamoci che qualcuno lo faccia per noi. Troppo spesso ci hanno limitato contribuendo, più o meno direttamente, a non incentivare l’arte galenica, spingendo anzi ad abbandonarla, imponendo limiti e continui paletti.
 
Inutile attendere ancora, è arrivato il momento di portarla avanti, al limite anche con l’iniziativa privata.
 
Importare questo modello e modificarlo alle esigenze italiane, ci pare una via percorribile e che potrà portare dei grandi risultati: per l’utente che si rivolgerà con fiducia alla Farmacia accreditata, e per quest’ultima che ne ricaverà d’immagine e professionalità.
 
Che ne pensate?
 
 
Luca Giannotti e Peter Jager

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